lunedì 28 marzo 2016

Fumettisti d'invenzione! - 96

Mi permetto di integrare il divertente e interessantissimo volume di Alfredo Castelli con altri “fumettisti d’invenzione” e simili.
In grassetto le categorie in cui ho inserito la singola segnalazione e la pagina di riferimento del testo originale.

CARTOONIST COME PROTAGONISTA – SERIE (pag. 19)

THE AUTHOR
(Italia 2012, in Fumetti Crudi, © Bigio/Shockdom, umorismo)
Bigio [Luigi Cecchi]

Il fumettista Bigio, autore delle strip di Drizzit, sta scrivendo il suo primo romanzo fantasy e in suo soccorso compare la musa della commedia Talia, seguita da altre muse che sconvolgeranno comicamente la sua vita. Un caos a cui contribuisce anche il suo orsacchiotto di pezza Alonso.

CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI (pag. 28)

LOOKING FOR HOOVER (PER AMORE DI HOOVER)
(Argentina 1991, in Puertitas, © eredi Trillo/Zaffino, fantascienza)
Carlos Trillo (T), Jorge Zaffino [con la collaborazione di Marcelo Basile] (D)

Il detective del futuro Hoover (con un occhio cibernetico, una fidanzata selenita difficilissima da eccitare e una segretaria robot innamorata pazza di lui) viene ingaggiato nientemeno che dal redivivo Walt Disney scongelato di fresco dal sonno criogenico in cui la leggenda vuole sia stato indotto dall’ibernazione. Walt vorrebbe che Hoover ritrovasse il suo figlio prediletto ma in realtà l’ingaggio nasconde un piano più complesso. Chiaramente la definizione di Disney come fumettista è discutibile essendo il “padre” di Mickey Mouse principalmente un imprenditore o al massimo un animatore, ma nell’interpretazione di Trillo e Zaffino ha anche creato graficamente Topolino, cosa su cui non tutti gli storici sono concordi attribuendone anche la paternità grafica a Ub Iwerks.
Hoover avrebbe dovuto essere una serie ma se ne è visto solo un altro episodio più breve su Skorpio.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
CITAZIONI, CARICATURE, CAMEI (pag. 61)

UNSTABLE MOLECULES (MOLECOLE INSTABILI)
(Stati Uniti 2003, © Marvel Characters, Inc., drammatico)
James Sturm (T), James Sturm e Guy Davis (D)

Interessante opera di fantasia che mostra i “veri” Fantastici Quattro a cui si sarebbero ispirati Stan Lee e Jack Kirby nel delineare i loro supereroi, con tanto di finti redazionali (che citano una bibliografia creata ad hoc) per supportare la tesi della loro esistenza: calati nell’ultimo scorcio degli anni ’50, in un’America ancora bigotta e maschilista, Reed è uno scienziato costretto dai militari ad abbandonare le sue ricerche in favore del progetto spaziale, Sue è una casalinga sottomessa prossima al matrimonio vittima delle pressioni dei pregiudizi dell’epoca, suo fratello Johnny è un liceale disadattato che divora i fumetti di Vapor Girl (pseudofumetto realizzato da R. Sikoryak) e Ben Grimm è un rozzo omaccione che gestisce una palestra di pugilato.
In questo universo il personaggio di Patsy Walker è reale ed è apparentemente una modella o un’attrice come nel Marvel Universe classico.
Il titolo, ovvio omaggio alle molecole inventate da Stan Lee (o chi per lui) per giustificare il fatto che i costumi dei supereroi non bruciano o cambiano forma assieme a loro, fa riferimento allo stato di precarietà dei protagonisti ma anche all’oggetto di studio del “vero” Reed Richards.
Pseudofumetti: Vapor Girl attribuito a Stan Lee e all’inesistente Rupert “Roy” Coles, che fa da controcanto a molte sequenze della miniserie. Kay, una delle giovani partecipanti al Club del Libro di Sue, malaccette dalle partecipanti storiche perché giovani e in alcuni casi ebree, è sposata proprio con Rupert Coles.
Vapor Girl apparve su Journey into Unknown Worlds e poi ottenne la sua testate che durò solo sei numeri (probabilmente in riferimento alle traversie della prima testata di Hulk). Tra le testate a cui collaborò Coles vengono citate Funny Bunny Comics and Stories, Gabby Lion, Intriguing Indian Tales, Janet Planet e Hard Rain Comics and Stories per cui produsse la sua ultima storia breve: A Prayer for Major Man.
Viene citato anche Tales to Astound, testata che Johnny Sturm e il suo amico Richard conoscono a memoria da bravi nerd come tutti gli altri fumetti.
Inoltre, una banda di fumettisti reali (Stan Lee, Jack Kirby, un certo Art e un certo Harvey – Kurtzman?) si ritrova alla festa di Richards.

Fuori tema: fumettisti non d’invenzione: citazioni, caricature, camei; fumetti biografici; metafumetti e autoreferenzialità; parodie
PARODIE (pag. 67)

ANNIHILATOR (IDEM)
(Stati Uniti 2014, © Legendary Comics, LCC & Grant Morrison, fantascienza)
Grant Morrison (T), Frazer Irving (D)

Lo sceneggiatore cinematografico Ray Spass entra in contatto con il protagonista del suo ultimo copione, Max Nomax, un antieroe esiliato di un altro universo che vorrebbe sconfiggere la morte per riportare in vita la sua amata.
Nel “mondo reale” Nomax è un personaggio libero da copyright che ha avuto molte incarnazioni riproponendo lo stesso canovaccio di base. Tra di esse c’è un «fumetto italiano psichedelico di fine anni 60».

30 commenti:

  1. Ricordo Hoover in un paio di numeri della effimera Torpedo. Nell'immaginario collettivo della Realtà Prima, Walt è il papà di Michelino Topolino come Stan The Man Lee di tanti supereroi. Vedi il vantaggio di scrivere dappertutto Walt Disney Presenta e Stan Lee Presenta ?

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  2. Ricordo Molecole Instabili da un balenottero ( 25 euros - un annual dei FF di Claremont /Ferry, una mini della Cosa di Dean " Dino" Haspiel ed un What If con Doom nei FF di Paul Smith tra le altre cose ) di qualche anno fa, ma la mini è stata anche ristampata a parte in seguito, immagino x darle maggior visibilità. Guy Davis meno sketchy e nervoso di quello del Sandman Mystery Theatre, ma pazienza . Noto che il suo Reed Richards ammicca al primo del 1961 che era tale e quale il Pete Cushing del tempo. O di sempre. Credo che Cush abbia sempre avuto il volto scavato e privo di umana partecipazione con cui guardava Darth Vader mentre gli chiedeva di non stecchire un ufficiale che non aveva fede nella Forza.

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  3. Stan The Man Lee nei seventies tiene banco davanti alla macchinetta del caffè mentre racconta delle riunioni di redaz del decennio precedente quando inventava The Marvel Manner saltando sulla scrivania e mimando ora Galactus ora la zia May così che Jack e Steve potessero, a casa loro, disegnare pagine che in seguito il Sorridente avrebbe completato con il testo da mettere nei balloons. Sospetta che le segretarie in realtà lo prendano per i fondelli con le loro lodi sperticate e sa x certo che ridono del suo parrucchino. Le vere stars ora sono Jim The Bishop Starlin e Steve Gerber e tutti quei cappelloni che fumano robaccia negli uffici della Casa delle Idee e poi scrivono di gladiatori dorati in lotta con la chiesa fondata da una loro distorta versione futura quando un tempo bastava apparecchiare l'ennesimo diabolico piano del doc Destino x commuovere i true believers. Dopo il crepuscolo resta in ufficio con una sigaretta strana che uno degli Steves aveva nascosto in un cassetto. L'accende e l'assume - con lo stesso timore con cui anni prima aveva assunto Steranko - e sogna di essere Disney nel suo impero dorato che combatte con Il Topo che è il dio-demone di una religione che crede nella Forza della Magia delle Parole e nessuna parola è più pericolosa della formula Tizio Presenta. Si sveglia poco dopo in cerca di un blocco in cui annotare l'idea, ma comincia già a dimenticare. Il giorno dopo salta sulla scrivania e cerca di mimare quanto ricorda, ma è tardi x incollare uno all'altro i dettagli e la sua performance finisce in una parodia disegnata da Marie Severin in uno zine che nessuno si fila. So goes life.

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    1. accidenti, se hai mangiato pesante, DieGonorrhea!
      I "cappelloni" sono stetson enormi che secernono sostanze psicotrope?

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  4. Sorry, un refuso. Capelloni, of course. Mi piace molto l'idea di sombreros senzienti ed untori. Una variante dei trees di Ellis di cui parlavi qualche post fa. Bravo. Pensa che ne sarebbe uscito da un concetto come il tuo, se fossi riuscito a proporlo a Zaffino prima che se ne andasse a disegnare altrove...

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    1. Figurati se qualcuno non l'ha già fatto in qualche fumetto/film/romanzo (l'idea dei copricapi psichedelici).
      Potrei citarti Hom di Carlos Gimenez, e anche un twist plot fondamentale della Promethea di Moore si basa su un cappello.

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  5. Le notte sono sette. Prendi una idea come un dio irato che guarda la sua creazione e non la trova poi questa gran cosa e decide x un reset. Credevo che la bio di lady Gaga per la Blue Comics fosse una gran cosa con quel twist plot del truccarsi da Jacko e ho scoperto poi che la idea è uno zinzino più vecchia.

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    1. Le notti sono sette sataniche, altroché.
      E le stelle sono solo cardi.

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    2. Faccio fatica a scrivere con una mano durante i crash test. Sorry.

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  6. Una idea per la Casa delle Idee ( appunto...) considerato che in questo momento espelle nella atmo della realtà prima cosa come Unbeatable Squirrel Girl, Howard The Duck e Rocket Raccoon: gli Inumani come icone del pop con Lady Gaga al posto di Lady Medusa ed il cantante dei Linkin Park al posto di Freccia Nera. Testi di Pete Milligan ( of course ) e disegni di Guy Davis.

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    1. Beh, ma è il concept di X-Statix.
      E con questo, vado a magnà.

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  7. E da chi credi che Pete ( Milligan, of course ) abbia preso l'idea ? Torno al lavoro. SUV contro edificio di arenaria. Vedremo. Buon pranzo.

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    1. Grazie, sei stato profetico: quasi a intuire che oggi sarebbe stato il nostro ultimo incontro, nel bar dove ho desinato mi hanno fornito di ben tre pagnottelle invece delle solite due con cui accompagnare l'insalatona.
      SUV contro edificio di arenaria? Vince il SUV, dai.

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  8. Tre pagnotelle ! Lucky you. Io ho pranzato con una zuppa di ceci e pistacchi marinati nell'olio di oliva aromatizzato al timo abruzzese e ho dovuto pagare il supplemento crostini per averne due e ora tutto sommato non mi è sembrata comunque una buona idea considerato che sto testando dopo quanti giri si ferma una ruota panoramica di Luna Park se x caso si stacca dai supporti e ruzzola giù per la collina.

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  9. E' illegale raccoglierlo. No kiddin. Credo che sia usato in qualche rito sciamanico.

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    1. Gira e rigira sempre a Warren Ellis si ritorna (cfr. quel meraviglioso episodio di Planetary).

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  10. Warren è stato in vacanza in Abruzzo qualche anno fa. Cercava un buen retiro dove scrivere il suo secondo romanzo ( cifr La Fabbrica dei Corpi ) in pace e lontano da coloro che lo scambiavano x l'omonimo musicista. Scelse il momento in cui Michele Placido aveva deciso di ritirarsi dalla pazza folla proprio nei posti in cui aveva girato nei panni di Padre Pio. I montanari abruzzesi sono come i cowboys degli spaghetti western che infatti da quelle parti sono stati girati ( Crepascola bimba in vacanza ha incontrato in una locanda da quelle parti in quota Giuliano Gemma con cappellone e cinturone ) e trattavano la star della Piovra come fosse un tizio qualsiasi in vacanza. Michele apprezzava e organizzò una dietro l'altra combos di rave e festa strapaesana con i botti e rosso a tredici/quattordici gradi come piovesse dal cielo del crepuscolo. Come il carnevale di Rio in mezzo agli scoiattoli dal pelo lucido che si rotolavano ebbri di rosso nel timo abruzzese.
    Warren non riusciva a scrivere un rigo senza tornare all'idea di scrivere un romanzo nomato Lake Placid in cui una posse di scoiattoli zombi anfibi emergevano da un laghetto di montagna con lo scopo di mangiare l'Ultimo Uomo sulla Terra ovvero un mutante con l'aspetto di una piovra antropomorfa.
    Alla fine scrisse anche la Fabbrica dei Corpi che infatti non è un granchè. So goes life.

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  11. Warren Ellis è in Abruzzo da gg e non trova la ispirazione per il suo La Fabbrica dei Corpi di cui gli è stato promesso sarà ricavata una miniserie televisiva che andrà oltre il pilota a differenza di quanto capitato con Global Frequency e si perde in una sagra del raviolo e ne mangia davvero troppi che innaffia con rosso verace ed alla sera quando Grant Morrison e Mailo Manari lo riaccompagnano nel suo home di pietra tanto raccomandato dal clone di Jane Cutter della agenzia ( " nemmeno il terremoto ha potuto spettinarla ! " ) il papà di Miranda Zero cade in un sonno agitato e sogna Giuliano Gemma con cinturone e cappellone in una comune di nudisti che gli contestano il cinturone e cappellone. Gemma allora se ne va dopo aver scaricato le pistole in aria come il Kit Willer di una volta e piange sconsolato perchè nessuno lo vuole fino a che non incontra il solito distinto gentiluomo che gli propone il solito patto ed in cambio della sua anima lo porta alla fabbrica dei corpi da cui potrà uscire con un corpo eternamente bello e Gemma entra nella fabbrica e ne esce come un monolito levigato che attende la solita scimmietta per spiegarle che il progresso passa x un osso usato come una arma. Warren si sveglia di soprassalto e lancia da parte i peluches di Midnighter e Apollo e cerca il blocco notes x segnare il plot, ma poi si rende conto che nessuno comprerebbe mai una simile ciofeca e ripiega sul serial killer a zonzo x Nuova York...

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    1. "omonimo musicista"? Ellis è un colonnaro sonoro, altroché. Ha pure collaborato con Nicola Caverna.

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  12. Nicola Caverna è stato ospite di Ellis nella zona di Sulmona. Nico credeva si trattasse dell'altro Warren, il colonnaro sonoro, e non si è accorto della differenza nemmeno quando il suo anfitrione ha attaccato a parlare di DMT e di timo abruzzese come via sciamanica per entrare in una dimensione in cui Kylie Minogue fosse alta come una amazzone. Credo che l'idea gli sia venuta dopo aver visto i bozzetti di Deo jr per Amora la Incantatrice nel ciclo il Motore del Mondo. Nicola ha un debole da sempre x la cantante bonsai e proprio mentre Warren e Deo jr lavoravano alla mini saga di Thor , il singer stava girando il video di Where The Wild Roses Grow. Ha chiesto e richiesto al regista di riprendere la singer come fosse alta tre metri e questo spiega i primi secondi del video.

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    1. Kylie Minogue l'ho vista nel film "Holy Motors" di Leos Carax l'altra sera al cineforum di San Canzian d'Isonzo. Robaccia metacinematografica.

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  13. Grazie di cuore! Non credo nelle coincidenze, ma qualche tempo fa mi è tornato in mente il trailer italiano di un film francese anni ottanta senza che riuscissi a ricordare altri elementi se non il protagonista con una faccia iggypopica che danzava in strada. Ho pescato in rete Holy Motors e ho scoperto che il protagonista è Denis Lavant. Da lì sono arrivato a Mauvais sang -Rosso Sangue da noi - e ho ricordato anche che Denis ballava sulle note di Modern Love del Duca Bianco. Non sono + ricco ora, resto meno bello persino di Lavant ( praticamente Billy Bob Thorton ritratto da Dave McKean ), ma sono tanto e tanto contento che ho recuperato quel dato assolutamente inutile e grazie ad un dialogo che è partito con Disney ed è passato per i due Ellis, la Caverna di Placido in Abruzzo e le dive bonsai. Grazie ancora.

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    1. Ringrazia Lucio del cineforum di S. Canzian d'Is., o chi gli ha suggerito quel film per la rassegna "E ora qualcosa di completamente diverso" sul cinema surrale/surrealista. Io dal canto mio ho suggerito e visto accettati in rassegna "I Buchi Neri", "Il Fantasma della Libertà" e "La Montagna Sacra".

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  14. I Buchi Neri! Ricordo quando fu proiettato nel cineforum che frequentavo al tempo. Ero abbastanza giovane da notare con sorpresa i riferimenti allo Straniero di Camus. Ti invidio perchè dalle mie parti nessuno oserebbe santificare Red Canzian - da vivo poi - e pochi riconoscono la suprema poesia di versi immortali come Chi Fermerà la Musica /L'aria diventa elettrica. Pappi Corsicato potrebbe trarne un film surrealista su di un quartetto pop che perde i pezzi come il Vascello di Teseo e tesse la sua tela ogni giorno per disfarla ogni notte come Penelope ed è ancora qui e sempre ci sarà.

    Pappi Korsicato è perfetto per il Quinto Uomo di Planetary o come jolly nella Global Frequency.
    Quando e se Warren Colonnaro Sonoro e Deo jr si metteranno al lavoro sui soliti dodici episodi di una serie Marvel chiamato Pappi Korsicato and the Glass Spiders from outer space, spero che Deo jr al lavoro sul tavolo luminoso prenda in prestito il muso vissuto del mio nuovo amico Denis Lavant.

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    1. Confesso di non aver colto i riferimenti a Lo Straniero ne "I Buchi Neri". Quelli a Little Tony sì, eccome.

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  15. Visto vent'anni fa. Ricordo che almeno un critico era della mia idea. Il delitto in pieno sole e senza motivo. Una cosa così. Dovrei rivederlo. Tendo a dimenticare anche film visti da poco, come kufupandatre. Tra sei mesi ricorderò che è la storia di un orsotto che va da qualche parte e vede gente.

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    1. Accidenti, è vero! Non avevo fatto il collegamento, probabilmente a causa della distanza stilistica e contenutistica tra le due opere.
      "Ku Fu? Panda 3" se non sbaglio è il sequel di quel capolavoro con Franco Franchi, Nino Terzo, ecc. Nello specifico, in quell'occasione guida una Panda.

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  16. Tra sei mesi ne sarò convinto anch'io.

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