Che bella sorpresa: è già uscito
il secondo episodio della trilogia su Cleopatra.
Questa volta i coniugi (o sono fratello e sorella?) Gloris allargano il campo
anche ad altri personaggi e alla situazione politica esterna all’Egitto,
concentrandosi su Roma. A una prima parte in cui la protagonista brilla per il
suo calcolato cinismo e la sua determinazione, che porteranno alla disfatta del
fratello-sposo Tolomeo, ne segue una seconda un po’ meno appassionante in cui
sono messi in scena gli intrighi politici della Città Eterna, popolata da una
folla di comprimari tra cui Marco Antonio, Ottavio, Cicerone, Bruto, Calpurnia,
ecc. Tra i tanti avvenimenti di questo episodio, sicuramente quello più
importante è la nascita di Cesarione.
I commenti della colta Cleopatra evocano
con efficacia la decadenza dei due mondi, quello egizio e quello romano, e
ricostruiscono le differenze culturali e religiose tra i due imperi, pur se
intrisi entrambi di cultura ellenistica. C’è forse una certa ostentazione nella
trivialità di alcuni dialoghi, ma è tutto sommato funzionale per definire la bassezza
morale dei protagonisti.
A differenza di tante altre
seconde parti di trilogie, questa di Cleopatra
non è un semplice raccordo tra il primo e l’ultimo capitolo, ma un episodio
molto ricco in cui succedono molte cose, e che potrebbe quasi essere leggibile
a se stante.
Dal punto di vista grafico, i
disegni e i colori di Joël Mouclier sono eccezionali, anche se forse nelle
ultimissime tavole ha dovuto lavorare più in fretta: il vigore del suo segno
rende espressivi i personaggi, anatomicamente ineccepibili, e la colorazione al
computer non fa pesare la sua matrice digitale (qualche rara volta sembra che
sia partito da acquerelli). I due stendardi/ventagli degli Egizi a pagina 39
risaltano nell’artificialità del copia/incolla proprio perché sono gli unici
esempi in tal senso. Gli inserti onirici della prima parte del volume gli
offrono inoltre la possibilità di scatenarsi in virtuosismi cromatici e
compositivi.
Visto che Cleopatra fa parte di un’altra collana rispetto a quella da cui
solitamente attinge Historica Biografie,
in appendice non c’è nessun redazionale ma il volume consta comunque di 56
pagine grazie alle otto in più di cui è composto il fumetto.
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