giovedì 25 novembre 2021

Il signor Spartaco. Viaggio di un epicentrico

L’acquisto risale a prima di Lucca, ma mi sono preso il mio tempo per lasciare sedimentare le storie e leggermi la lunga postfazione di Francesco Boille.

Con questa opera cambia il metodo (o la filosofia) di realizzare fumetti di Lorenzo Mattotti, per sua stessa ammissione: prima del più compiuto Fuochi, la parte grafica prende il sopravvento sui testi. Spartaco è un fisico che viaggia spesso in treno, e in cui proprio il treno accende dei ricordi o delle fantasie legate a traumi infantili e adolescenziali. Il surrealismo onirico che permea i sei capitoli di cui si compone la serie dissuaderebbe a un primo impatto da ogni tentativo di ricostruire un’unica trama conclusa e concludente, cionondimeno Spartaco si fa amare (oltre che per la bellezza delle tavole, ma Mattotti di lì a poco si sarebbe superato) per la simpatia innata di un protagonista “vinto”, in quanto vittima degli eventi e di decisioni altrui, eppure quasi sempre allegro e positivo; né mancano delle trovate molto divertenti e colte allo stesso tempo, come un libro di Buzzati che diventa il pranzo di Spartaco “soldato” nel quinto episodio. Ma non bisogna lasciarsi fuorviare dai giochi di prestigio evocativi e grafici di Mattotti: uno sviluppo narrativo c’è, a partire da Libero, il terzo e più lungo episodio, che avrà conseguenze a lungo termine per Spartaco.

Il volume Logos consta di 136 pagine, di cui solo la metà è dedicata a Spartaco – intercalato oltretutto dai frontespizi dei singoli capitoli. Oltre alla postfazione di Boille ci sono un altro fumetto sempre dedicato alla suggestione del viaggio (scritto da Jerry Kramsky) e un sacco di studi, schizzi, illustrazioni e quadri, tanto da farlo sembrare quasi un catalogo più che un libro a fumetti.

7 commenti:

  1. Di Mattotti-Ostani ho recentemente letto (o meglio ri-letto) "Gli artisti dell'isola invisibile".
    Mi è sembrato un fumetto più da Linus che da Eureka.
    Mi ha fatto fare due ghignate, ma effettivamente ho apprezzato di più la parte grafica che il testo. Mentre lo leggevo avevo in mente "In the court of the Crimson King", ma era una serata di digestione difficile.
    Secondo te, esistono fumetti assimilabili al prog rock, e se sì, Mattotti può esserne stato un esempio?

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    1. Acc... non conosco il fumetto che citi, forse l'ho letto con un altro titolo.
      Il parallelo tra musica e fumetto mi ha sempre lasciato perplesso, vedi anche tutti i discorsi sul Metal Hurlant italiano.
      E poi di solito i fumettisti dicono di essersi ispirati a musica che mai assocerei ai loro fumetti!

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    2. Ah, si trova su Eureka n. 6 (168) giugno 1977, quindi probabilmente ce l'hai.

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    3. Sicuramente ce l'ho, mi ha tratto in inganno il riferimento a Linus vs. Eureka che avevo interpretato come Alter! Ma comunque non lo ricordo...

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    4. (ri)letto il fumetto di Ostani-Mattotti! Più che su Linus lo avrei visto bene sul Corriere dei Piccoli, togliendo ovviamente i riferimenti al Partito Comunista.

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  2. Ah, adesso è ViaggiO? :D
    L'edizione originale della Milano Libri parlava di ViaggI.

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    1. Oh, mi pare una quisquillia. Di Lover di Jori la ristampa Coconino presenta proprio tutto un altro finale.

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