lunedì 6 maggio 2024

Double M 2: Una Valse pour Anaïs

Dopo il primo assaggio ci ho preso gusto. In questo secondo volume Mel viene chiamato a Parigi da Mirabelle con la scusa di offrirgli un lavoro come illustratore.

La storia si basa inizialmente sulle situazioni umoristiche del rozzo e ingenuo montanaro alle prese con la metropoli: per quanto io non sia un esperto, non ho dubbi che la Parigi degli anni ’60 sia stata ricostruita scrupolosamente negli ambienti, negli abiti e nei dettagli più disparati come le auto, i poster, le canzoni… Una goduria per i lettori meno giovani. Ma presto la trama si incanala in una vicenda gialla, con Mel (che scopriamo chiamarsi Melchior) impegnato ad aiutare l’Anaïs del titolo, imbucata a una festa di Mirabelle che sta cercando suo fratello per farlo riconciliare col padre. O così sembra: anche due individui poco raccomandabili, ma assai imbranati, sono sulle tracce del tizio. Il cuore della vicenda è un inseguimento scatenato a cui prende parte anche Mirabelle insieme a un suo patetico spasimante.

La vicenda è però molto più seria di quel che sembra e affonda le radici nell’Algeria fresca di indipendenza. In un susseguirsi di flashback e piani temporali diversi e con un bel cast di personaggi pittoreschi in gioco, Una Valse pour Anaïs appassiona e diverte. E oltre a tirare fuori dal cilindro delle buone idee per risolvere le situazioni in cui mette i suoi eroi, Pascal Roman scrive dei dialoghi spassosi e spumeggianti.

I disegni, per quanto dettagliati, non lasciano invece ancora intravedere la futura maestria di Meynet. Il suo calcare la mano sulla caricatura mi ha addirittura infastidito in certi punti, per quanto sia espressivo e funzionale alla narrazione.

Di sicuro è un bel volume, ma si fa apprezzare di più per i testi che per i disegni.

Nessun commento:

Posta un commento