Hai avuto una formazione specifica o sei
autodidatta?
Ho sempre
avuto la passione del disegno, la musica e tutto ciò che è creativo fin da
bambina. Negli anni ho perso il contatto con il disegno finché un giorno ho
sentito parlare della Scuola Internazionale Comics di Reggio Emilia. Ho deciso
di riprendere in mano la matita e frequentare il corso di Illustrazione
triennale. Inizialmente ho seguito il corso per passione, non pensando che
l’avrei trasformata in un lavoro. Col passare dei mesi ho ritrovato la
connessione con l’arte visiva e così, impegnandomi ogni giorno, ho avuto la
fortuna di riuscire a far diventare l’illustrazione il mio lavoro quotidiano.
Se non sbaglio nasci professionalmente come illustratrice ma negli ultimi tempi ti sei concentrata nella realizzazione di mappe anche per realtà eccellenti come Dungeons & Dragons: quali tecniche usi?
Come
accennavo ho studiato Illustrazione, però ho sempre avuto la passione per le
mappe fin da ragazza, quando a scuola mi divertivo a disegnare piccoli
labirinti pieni di segreti.
I miei
primi lavori sono stati illustrazioni per giochi e libri, solo successivamente
ho avuto l’occasione di disegnare la mia prima mappa. L’esperienza è stata così
piacevole che ho deciso di realizzare altre mappe per il mio portfolio. Col
passare del tempo i miei lavori sono stati notati e ora sono principalmente
conosciuta per le mie mappe illustrate.
Tutte le
mie illustrazioni sono realizzate con tecnica tradizionale; per le mappe nello
specifico utilizzo acquerelli e inchiostri su carta.
Come è avvenuto il contatto con la Hasbro?
Poter
lavorare per D&D o Magic è sempre stato il mio sogno, come per tanti artisti, ma non l’ho mai trasformato in un’ossessione. Il
mio scopo principale è sempre stato di collaborare a progetti interessanti e
variegati e condividere i miei lavori con gli appassionati.
Ho fatto
del mio meglio per creare connessioni sui social con gli Art Director di
Wizards, sperando che i miei lavori venissero notati. Quando possibile ho
inviato anche il mio portfolio a Wizards, seguendo i canali ufficiali.
Col tempo
le mie opere sono state apprezzate. Immagino che quando il progetto adatto al
mio stile è giunto in mano ad uno degli Art Director Wizards, questo abbia
deciso di contattarmi. Ricordo ancora ora con emozione quando ho ricevuto
l’email che mi invitava a disegnare una mappa per D&D!
Tempo fa Umberto Pignatelli mi aveva parlato di un progetto di librogame realizzato con gli stessi criteri di quelli di Kata Kumbas, ispirato al ciclo del Planet Tschai di Vance. È stato poi realizzato? Che riscontri ha avuto?
Credo tu
stia parlando di “Survivor of Arborea”, pubblicato se non sbaglio solamente in
Inglese. È stato molto piacevole realizzare le illustrazioni e la copertina per
questo librogame.
Per quanto
riguarda i riscontri, ho principalmente letto qualche recensione positiva
condivisa online, ma per dati più concreti credo che dovresti parlarne
direttamente con Umberto o con il publisher.
Una curiosità: oltre che realizzare mappe per
manuali di giochi di ruolo sei anche una giocatrice?
Certamente!
Sono stata una giocatrice molto prima che un’illustratrice. Da ragazza ho
passato centinaia di ore davanti a videogiochi di ogni genere, ma soprattutto
RPG.
Crescendo
ho imparato a conoscere anche tutte le altre sfumature del gioco di ruolo. Oggi
quando ho tempo tra un lavoro e l’altro, mi piace molto leggere un librogame o
provare un nuovo gioco da tavolo.
C’è un lavoro del quale sei particolarmente fiera?
Nella
vita quotidiana non mi sembra che un lavoro sia più importante degli altri.
Ogni volta che inizio un nuovo progetto, mi piace immergermi nell’ambientazione
e trovare qualcosa di emozionante per ispirarmi. Quindi cerco sempre di
collaborare a progetti di cui posso andare fiera, indipendentemente dal fatto
che siano ambientazioni famose o di nicchia.
Ovviamente da grande appassionata di D&D e videogames, non posso negare che avere l’opportunità di lavorare su ambientazioni che ho amato fin da ragazza è veramente emozionante. Quando mi hanno chiesto di disegnare la mappa per la collector’s edition di DiabloIV, dipingere il Map Token per MtG o realizzare le nuove mappe per Dragonlance e Planescape, è stato incredibilmente emozionante.
Grazie per la disponibilità.
Grande Luca,
RispondiEliminaL'intervista a Francesca è proprio un bel colpo! Certo che, se mi avessi avvertito, sarebbe stata la volta buona che mi facevo autografare i libri game di Kata Kumbas. O mi devo accontentare della dedica di Pignatelli?
è stata una cosa estemporanea e quasi casuale: pensa che l'ho incontrata proprio nella sala dove c'era la mostra dei prodotti di D&D di cui ci parlasti la sera prima all'80° Miglio. Io dovrei avere un librogame autografato anche da lei, credo mi abbia fatto anche un disegnetto o comunque ha incorniciato la sua firma in una specie di pergamena disegnata con la penna.
EliminaCerto che il Play è proprio cresciuto... in quella sala che adesso è anche una sala conferenze una volta c'era la mensa.
Io la mensa l'ho vista solo alle prime edizioni, dopo panino o pasta al tavolo, mentre si spiega. Avanti così. :)
EliminaIo in mensa ci sono andato fino a tempi relativamente recenti, penso fino a prima del Covid. La qualità era buona ma avevo notato che i prezzi erano aumentati. Poi l'amico con cui di solito vengo a Modena propose i pranzi al sacco e in effetti è meglio così sia per il risparmio che per il tempo che puoi impiegare per altro. E poi con tutti gli stand mangerecci del Play le alternative non mancano!
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