Numero molto particolare de Il Morto, in cui il protagonista compare
solo dopo un’ottantina di pagine.
Una televisione locale vuole
incrementare gli ascolti e per questo ingaggia il polemista Renzo Rughi
(parodia di Mughini?) che, già fattosi strada come opinionista grazie alle sue provocazioni,
è entrato in possesso del video girato lo scorso numero,
in cui si vede Il Morto picchiare dei malviventi.
All’emittente vorrebbero altro
materiale del genere, e così i due ragazzi che hanno filmato Il Morto organizzano
delle riprese artigianali in cui degli “attori” reclutati in una palestra di
arti marziali fingeranno nuove prodezze del Morto: il più simile a lui per
corporatura viene mascherato con un costume appositamente commissionato e gli
altri fingeranno di prenderle come nel primo video. Nel mentre il redivivo
Bombarda viene messo sulle tracce del Morto a seguito di questi passaggi
televisivi apocrifi, e come facilmente intuibile tutto si risolverà con una
serie di drammatici equivoci e scambi di persona. Drammatici ma divertenti.
Ruvo Giovacca imbastisce insomma
un episodio beffardo come da migliore tradizione della serie: una lettura
veramente molto piacevole pur se l’indagine sul passato di Peg non si muove di
un passo. La sorte finale di Rughi sembra poi una concessione al politically correct, per quanto
giustificata dalla trama, ma forse agli autori Rughi/Mughini stava proprio
sulle palle!
Ai disegni l’accoppiata Piero
Conforti/Gianluca Francesconi fa il solito buon lavoro.
In appendice la storia breve Sotto… sotto, episodio muto di Oltre la Realtà scritto da Paolo Forni
con piglio lovecraftiano e disegnato da un acerbo Simone Perlina che si ispira
a Eduardo Risso.
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