domenica 2 ottobre 2022

Batman: La Setta

Di notte a Gotham non si vede più un barbone in giro. Alcuni criminali sono stati ammazzati in maniera molto cruenta. Batman è stato catturato da una setta e tramite droghe e torture lo stanno convertendo al loro credo. Tutto è collegato, ovviamente.

Posso immaginare il contesto in cui venne creata questa miniserie di quattro capitoli: alla fine degli anni ’80 l’ubriacatura per il “formato prestige” del Dark Knight di Miller non era ancora finita e quindi sotto con opere “mature”, più lunghe e curate. Direi anzi che l’influsso del lavoro di Miller è sin troppo evidente, sia nella struttura che nel climax apocalittico finale che nelle scelte stilistiche come le vignettine degli interventi televisivi. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco e se il tasso di violenza è alto e non manca una punta di satira politica (il santone della setta ottiene ampi consensi popolari sfruttando la paura che lui stesso ha indotto), il flusso degli eventi è un po’ troppo meccanico, senza sorprese, e per il desiderio di rendere la storia epica Jim Starlin finisce per renderla quasi ridicola con l’escalation di scontri dell’ultimo capitolo. Inoltre mi pare che a Batman non venga resa giustizia, vista la facilità con cui viene manipolato e visto il suo ruolo spesso solo passivo.

Ci sono poi dei punti che non vengono chiariti: perché l’aspirante disegnatore di fumetti viene ucciso (non era poi mica tanto criminale)? Perché l’origine sovrannaturale del Diacono Blackfire viene messa in discussione alla fine? E ammetto che non ho proprio capito chi fosse l’infiltrato nella sua setta.

Purtroppo anche il grande Bernie Wrightson delude le aspettative e ho trovato i suoi sfondi di gran lunga più efficaci delle figure umane. Ma mi rendo conto che 200 tavole non sono uno scherzo da disegnare. Alla fine la figura migliore la fa il colorista Bill Wray, che non lesina sugli “effetti speciali” ma è sempre leggibile e funzionale alla narrazione.

In sostanza La Setta non è un’opera disprezzabile, ma è ben lontana dai capolavori (reali o presunti) della sterminata bibliografia batmaniana. E conferma che certi temi trattati in chiave supereroistica finiscono per uscirne banalizzati se non proprio ridicoli.

11 commenti:

  1. Concordo sul Bats sotto tono e non totalmente centrato di Starlin - ricordo di averne discusso in rete molti anni fa - e segnalo che Bernie Wrightson ha sofferto di una allergia da inchiostri che ha compromesso prima e cambiato poi il suo modo di disegnare. Non ricordo tutti i dettagli, ma mi pare che Starlin o Wrightson ne abbiano accennato in occasione della miniserie Punisher: Point of View ( Il Punitore Star Comics ) che seguiva di qualche anno il loro lavoro The Weird per la DC ( da noi Play Press ) . Se confronti Swamp Thing anni settanta con i lavori del cartoonist dalla fine degli anni ottanta in poi, vedrai un segno diverso che culmina nella miniserie del Punitore ritornato dalla morte come angelo vendicatore di fine anni novanta quando Joe Quesada e Jimmy Palmiotti rilanciarono alcune testate dark Marvel.

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    1. CRITTOGRAFIA A FRASE (3, 3, 2): dono con piacere
      Con cor do: concordo

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  2. Bellissimo. Mi sarebbe piaciuto essere morso da bimbo da un Piero Bartezzaghi geneticamente modificato, ma posso solo ricambiare con una sua definizione: sposo il primo venuto ( tre lettere ) = Eva

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  3. BIFRONTE PALINDROMO (3, 3): io, antico romano, saluto la donna di Diabolik
    Ave, Eva

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  4. sempre da Bartezzaghi: niente popò dimeno = non sculetto

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  5. sempre da Bartezzaghi: noto quotidiano di gran formato = pane ( di grano formato ndr )

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  6. Bats Bartezzaghi vs Edward Nigma. Di Jim Starlin e Bacillo Bacilieri.

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  7. Non sarò Bartezzaghi ma anch'io da piccino avevo ideato qualcosa che spesso a scuola mi tornava utile, sia in forma di rebus che testuale : quadrupede ruminante cornuto + manifestazioni sportive = gentile esortazione.
    Lasciava un po' a desiderare sul lato grammaticale, ma cosa volete pretendere da un bambino di 9 anni?

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    1. La versione al maschile della prima parte mi ha un po' fuorviato ma dopo qualche secondo l'ho risolto. 9 sono anche le lettere della soluzione.

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    2. Sì, Bartezzaghi non l'avrebbe approvato perché più che altro ha un valore fonetico, non grammaticale.
      Lo proposi a un mio compagno di classe che subito rispose "muccacompetizioni". Ciao.

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