martedì 21 novembre 2017

Historica Biografie 7: Lenin

La vita di Vladimir Il’ič Ul’janov dal 1887 al 1924, praticamente senza didascalie che non siano brani delle opere citate. Lo sceneggiatore Ozanam si concentra soprattutto sulle peregrinazioni del giovane Lenin e alla Rivoluzione d’Ottobre viene dedicata una decina scarsa di pagine, quasi un’appendice. Più che altro, viene seguito il protagonista nel corso dei suoi esili per mezza Europa insieme alla compagna Nadežda Krupskaja e viene dato molto risalto alla sua attività di fondatore di giornali.
Inevitabilmente la concentrazione di quasi quarant’anni di vita e Storia in un classico albo di 46 tavole porta a un fumetto frammentario ma che si legge speditamente e (senza dare alcuna impressione di artificiosità) ci pensano i personaggi secondari a colmare le lacune tra le singole parti con i dialoghi. Pur avendo dovuto rinunciare programmaticamente ad alcune parti, l’equilibrio narrativo di Lenin è praticamente perfetto e le sequenze più importanti vengono tutte presentate a dovere e col giusto rilievo, anche ricorrendo a scene esemplificative (l’eliminazione del contestatore a pagina 33, ad esempio).
Ozanam insomma scrive un buon fumetto, con il piacevole valore aggiunto che la citazione diretta di alcuni testi sembra assumere dei contorni sarcastici (in particolare il discorso di Stalin alla fine).
Buoni i disegni di Denis Rodier, molto dinamici ed espressivi pur se talvolta gli sfondi non sono dettagliati (ma il lavoro del colorista Walter sopperisce a questo aspetto e amalgama benissimo il tutto).
La consulenza storica di Marie-Pierre Rey segue curiosamente un percorso autonomo rispetto al fumetto: non approfondisce come in altri volumi della collana alcuni episodi che non sono stati raccontati, ma si concentra quasi esclusivamente sulla formazione intellettuale e sulla filosofia di Lenin.

P. S.: segnalo una piccola svista da parte della Mondadori: alle pagine 32 e 33 Lenin viene accolto a Pietrogrado dalla folla che gli intona una canzone, ma questa è rimasta in francese nel testo. Non credo che a Pietrogrado parlassero francese.

P. P. S.: avendolo già visto a Lucca, mi sembrava strano (pur con il ritardo fisiologico nella distribuzione) che Lenin non fosse già comparso nell’edicola dove mi faccio mettere da parte Historica. Semplicemente, l’edicolante non si era accorto che gli era arrivato, oltretutto con ben due copie, e per questo lo recensisco in ritardo...

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