Ennesimo rilancio della serie dei freak della DC Comics resa di culto da Grant Morrison. Se ho ben capito, a seguito del periodico eventone della casa editrice si sono rimescolate le carte come di consueto e, tra le altre cose, adesso non c’è più una Justice League. La nuova Doom Patrol si occupa del recupero delle aberrazioni che sono sorte dopo questo evento, per reclutarle all’occorrenza nella squadra sottraendole all’attenzione dei pezzi grossi come Batman e le Lanterne Verdi che per questo non vedono di buon occhio la squadra. Squadra nella cui formazione si è aggiunta una versione femminile di Beast Boy che può controllare gli impulsi animali degli altri esseri, mentre il ruolo del Capo Niles Caulder è occupato da Crazy Jane. Il loro lavoro viene monitorato di nascosto da tal Peacemaker (quello che comparve nella versione Multiversity di Watchmen di Morrison?), ma anche alcuni elementi della vecchia Confraternita del Male/Dada stanno pianificando qualcosa e un'altra minaccia è costituita da una corporation che sfrutta le persone fresche di mutazione.
Dennis Culver scrive in maniera spumeggiante e cerca di rendere omaggio alle varie versioni della Doom Patrol. Peccato che nonostante una certa originalità di fondo tutto si risolva con la banale scazzottata tra buoni e cattivi.
I disegni di Chris Burnham sono migliori di quello che mi sarei aspettato. Da quel poco che conosco di lui mi è sempre sembrato un seguace più rozzo e sporco di Frank Quitely, qui invece è molto più leggibile e misurato.
David Lafuente, che ha disegnato il quarto numero che ricapitola le “origini segrete” dei protagonisti, ha invece uno stile troppo cartoonesco, ma mi rendo conto che nel suo genere abbia fatto probabilmente un buon lavoro.
L’Inarrestabile Doom Patrol non è male, anche se forse ricalca troppo certi topoi precipui degli X-Men: ci sono delle situazioni piuttosto divertenti e non manca di originalità senza ostentare troppo la sua bizzarria come fatto da altri autori che hanno trattato il gruppo. Purtroppo però è necessario conoscere la continuity della DC per apprezzarla del tutto (chi diavolo è la Batwoman che compare alla fine?) e ovviamente si percepisce la malinconica certezza che non sarà nulla di più del solito ciclo usa-e-getta e che poco o nulla rimarrà di questa versione dopo che il prossimo eventone rimodellerà ancora una volta l’universo DC creando nuovamente un’ennesima Doom Patrol.
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