lunedì 3 novembre 2014

Annihilator



Altro fumetto preso a Lucca: Annihilator di Grant Morrison e Frazer Irving, due fascicoli pubblicati al momento da ItalyComics.
Max Nomax è un criminale idealista che viene deportato nel Dis, una prigione senza possibilità di fuga situata nei pressi di un buco nero. Poco viene rivelato di quello che Max ha combinato per essere punito: lo vediamo scorrazzare con un elmo a forma di testa di formica e due strane armi simili a tirapugni. A muoverlo è il sogno romantico di sconfiggere la morte e riportare così in vita l’amata, custodita in una vasca-mausoleo che si porta appresso. Avuto facile gioco dei suoi carcerieri, Max si manifesta nella nostra realtà, dove non è altro che un personaggio di una sceneggiatura cinematografica scritta dal pittoresco sceneggiatore Ray Spass che si è appena trasferito in una nuova casa affascinato dalle storie macabre che la riguardano. La crepa vicino al vialetto d’ingresso ha proprio la forma di un buco nero…

Tempo sette giorni, Spass dovrà aiutare la sua creazione a ricostruire la sua biografia, cosicché il tumore al cervello che ne minaccia la vita (e che in realtà è un massiccio download di informazioni di Max) sparisca. Il secondo fascicolo finisce con un cliffhanger.
Al di là dell’oggettiva spettacolarità della parte grafica e della fisiologica simpatia per i personaggi tratteggiati da Morrison e per le loro battute, Annihilator non è (almeno per adesso) niente di particolarmente originale e avvincente. Anzi, è probabile che altri lettori oltre a me coglieranno la somiglianza con l’idea di base tratteggiata da Morrison per la sua run su Stormwatch poi continuata da Giffen, così come la figura dello sceneggiatore che batte sul computer i dialoghi del suo personaggio rimandano fortemente ad Animal Man. Resta comunque una lettura simpatica e piacevole e trattandosi di Morrison non è da escludere che riservi qualche sorpresa nei prossimi numeri che magari ne farà uno dei suoi lavori migliori.

3,50€ per un comic book di 32 pagine forse non sono pochi, ma tutto sommato sono “il giusto” data la buona qualità cartotecnica e la probabile tiratura di nicchia. Anzi, chissà se e come riuscirò a trovare i prossimi numeri.

4 commenti:

  1. Ciao Luca,

    scusa se vado "fuori tema", ma ho bisogno di un consiglio. Ho trovato da un rivenditore locale di fumetti una rivista che si chiama "1984". Hanno i primi numeri di fine anni 70, in ottime condizioni. L'ho sfogliata e mi sembra che il contenuto sia buono, almeno diciamo che soddisfa il mio gusto estetico (roba pulp/psichedelica).
    Una decina di numeri te li danno per 12 euro. Tu credi che ne valga la pena?

    Grazie della consulenza.

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    1. 1984 è stata la prima rivista di fumetti d'autore anni '80 (è uscita nel 1980 prima di Totem e Frigidaire), una coproduzione USA-Spagna-Italia risultata dalla precedente esperienza abortita della rivista "Yesterday, Today... Tomorrow!"
      Non raggiungeva forse la raffinatezza di altre riviste degli anni successivi, ma presentava un bel po' di materiale interessante della Warner e degli studi spagnoli. In America mi pare che concluse la sua corsa abbastanza presto, in Spagna continuò come Zona 84 al raggiungimento del fatidico anno orwelliano mentre in Italia divenne 2984 presentando un inserto semi-pornografico e fumetti Marvel Epic pubblicati senza pagare i diritti agli autori!
      Dopo questa lezioncina di storia, ti consiglio assolutamente di comprare quei numeri (vedrai che spettacolo, Corben!). Eventualmente butta l'occhio che non si tratti di fascicoli strappati da raccolte, si riconoscono per il formato un po' più piccolo degli altri e i rimasugli di colla sul dorso, ma se ti interessano solo i fumetti in sè non sarà affatto un problema!

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  2. Non mi ricordavo nemmeno che la ItalyComics producesse ancora fumetti. Presumo che dare alle stampe Morrison sia stato un colpaccio, per loro. In ogni caso, la pubblicazione su albetti da 32 pagine a quel prezzo, non fa proprio per me.

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    1. Capisco e in parte condivido il fatto che 3,50€ non siano pochi, ma tieni presente che la carta è bella robusta e che la tiratura non sarà certo enorme.

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