Questo volume è uscito ancora una
decina di anni fa (il © della mia copia riporta il 2013 come anno di uscita, e
si tratta della seconda edizione) ma la distribuzione carbonara e l’assenza di
un vero editore («Volume realizzato senza scopo di lucro a tiratura limitata»
recitano le gerenze) ne hanno reso consigliabile l’accaparramento in quel di
Lucca dove a presentarlo era l’autore stesso, il lucidissimo novantasettenne Alvaro
Zerboni.
Benché il sottotitolo lo
qualifichi come autobiografia, in realtà si tratta di una raccolta di aneddoti,
ricordi e testimonianze che non seguono necessariamente un filo logico o
temporale. Anche se per me è principalmente la mente dietro L’Eternauta (nel senso della rivista),
Zerboni ha fatto molto di più e in molteplici settori, sempre inerenti la carta
stampata. Leggere questi rapidi frammenti, inframmezzati da tre racconti
apparsi su Playboy (uno di Alberto
Lattuada, gli altri due di Zerboni), evoca interi mondi: il cinema, l’editoria
internazionale, il secondo dopoguerra in Italia, i Paesi in cui Zerboni visse o
che visitò… E non mancano un sacco di ghiottissimi aneddoti riportati sempre
con l’affetto e l’amicizia che evidentemente hanno legato Zerboni ai molti
editori, fumettisti e operatori culturali che ha passato in rassegna in questo
tomo – chi se lo immaginava che Piero Ciampi recitò in un fotoromanzo. Su
queste pagine sfilano Pratt, Ivo Pavone, Oesterheld, Alberto Ongaro, Zanotto,
Altuna, i Breccia, Gimenez, Trigo… un vero scrigno del tesoro per gli
appassionati di historietas. Tanto
più che l’apparato iconografico è ricchissimo e anche se alcune dediche a
Zerboni si sono già viste, qui beneficiano del grande formato. E ovviamente la
corrispondenza privata (tra cui i carteggi dell’UNICEF con cui Pratt cercò di
salvare Oesterheld) è probabilmente una primizia assoluta.
Forse una revisione più accurata sarebbe stata necessaria per correggere qualche refuso (tanto più che questa è appunta la seconda edizione), ma in effetti così com’è scritto il libro trasmette anche per questa sua esuberanza l’impellenza di comunicare le proprie esperienze al lettore.
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