Don Camillo a Fumetti è forse un’operazione vittima della sua
stessa popolarità perché scoprite un sacco di disegnatori bravi che poi magari
vanno verso altri lidi.
Noi siamo solo contenti quando riusciamo a intravedere il potenziale e siamo contenti di sapere (per fare un esempio) che Roberto Mele quest’anno è stato candidato all’Eisner Award e lui ha cominciato proprio con i nostri primissimi numeri. Ma dal nostro copertinista Ennio Bufi che oggi lavora per la Francia l’elenco è veramente nutrito e devo dire che in parallelo, a fianco di talenti che scopriamo, ci sono fior di disegnatori (ne cito due: Casertano e Villa) che invece già all’apice della loro carriera decidono scientemente di lavorare con noi anche loro per amore del personaggio.
Stesso discorso anche per Gabriele Dell’Otto che vi ha fatto una copertina.
Gabriele Dell’Otto è uno dei due supercopertinisti che abbiamo avuto; ci siamo fatti due regali: uno con il numero 10 con la variant cover di Villa e uno per il numero 20 con la copertina di Dell’Otto.
Mi hai anticipato che adesso tornerete a un regime più serrato con due uscite all’anno.
Sì: noi abbiamo 346 racconti da adattare e siamo poco oltre il 150 per cui è giusto che si torni un pochino a galoppare, il COVID purtroppo ci ha rallentati per cui dal 2020 siamo a regime con un volume all’anno che di solito esce in occasione di Lucca Comics: questo del 2023 è l’ultimo libro annuale perché dal 2024 torniamo ad avere un libro primaverile che presenteremo il 1 maggio in occasione del compleanno di Giovannino Guareschi e uno novembrino che è quello lucchese.
Notavo che la struttura è un po’ particolare per un fumetto in
questo formato, cioè il 17x24, perché è su quattro strisce. Voi pensavate anche a qualche edizione estera (penso ad esempio al mercato francese)?Sì, noi abbiamo pensato a due cose a livello strutturale che ci potessero aiutare a esportare il prodotto perché chiaramente essendo i film di coproduzione italo-francese la Francia era il primo mercato a cui guardavamo. Quindi per prima cosa le quattro strisce, ma anche quel grigio che da un lato dà il gusto della pellicola cinematografica in bianco e nero, dall’altro è un livello a parte che noi pensavamo di togliere per poi colorare le tavole e quindi fare una cosa davvero alla francese, poi quando è stato pubblicato in Francia è stato pubblicato con i grigi proprio come in Italia. C’è stata poi un’edizione tedesca, che neanche avremmo immaginato, dove Don Camillo è molto popolare e persino in Corea del Sud, una cosa quasi inimmaginabile.
Rimanendo ai paesi asiatici, mi ha stupito molto l’aneddoto del plagio che venne fatto addirittura in Thailandia, riportato nell’ultimo albetto uscito per RiminiComix. Don Camillo ha avuto veramente un successo mondiale.
Sì, e devo dire che i plagi sono davvero uno dei segnali del successo. Come hai ricordato, Ivan Pelizzari nel sesto pocket ha fatto proprio un lungo trattato su questi raccontando anche di un romanzo italiano non ufficiale fatto da Frate Indovino!
Puoi anticiparci qualche nome nuovo fra i disegnatori?
Qui a Lucca oltre ad alcuni nostri autori storici (c’è la nuova copertinista Elena Pianta, c’è Tommaso Arzeno, c’è Petronelli che è giovane ma è già al terzo volume che fa per noi) abbiamo Francesco Mercoldi e Ricci che sono due disegnatori nuovi che esordiscono con noi e ne abbiamo altri che stanno facendo prove.
Sui nuovi numeri ci saranno almeno un paio di ulteriori nuovi disegnatori tanto che addirittura quest’anno a Lucca per la prima volta da qualche anno a questa parte saltiamo lo scouting perché abbiamo una serie di nuovi disegnatori da seguire e poi rischiamo che diventino troppi. E poi sappiamo che è possibile che anche questi nuovi collaboratori prendano altre strade ma noi cerchiamo sempre di seguirli bene e per questo non eccediamo con i nuovi in modo poterli seguire bene tutti passo dopo passo.
Nessun commento:
Posta un commento