mercoledì 20 novembre 2024

Bestiario DOC


Così come l’Atlante del Regno non è una semplice raccolta di città e mappe, anche questo Bestiario offre molto di più di una compilazione di mostri specifici per Brancalonia – cosa che sarebbe stata già graditissima di suo. Viene introdotta una lunga tabella per determinare la «refurtiva di tana», di cui in effetti si sentiva il bisogno, ma non è questo l’aspetto più importante. Ognuna delle voci è infatti accompagnata da un codazzo di altre creature affini o associabili, da spunti per avventure e, laddove pertinente (cioè quasi sempre), da ricette per cucinare i mostri e dalle mappe delle loro tane pronte per essere giocate. Le sezioni presentano anche un trafiletto in cui vengono spiegate le ispirazioni per ogni singolo mostro da cui si evince che la fantasia di Samuel Marolla e i suoi collaboratori è stata lasciata libera di scatenarsi come e dove meglio voleva, senza necessariamente basarsi sulle leggende e le tradizioni italiane – per quello c’è il mio bestiario per Kata Kumbas su TSR – Tante Storie di Ruolo.

In pieno spirito brancalonico le ispirazioni spaziano tra alto e basso, popolare e colto, improvvisato e filologicamente corretto. Così si attinge e si cita da Dante, Collodi, Calvino, Apuleio come da Adriano Celentano, One Piece, Gigi Proietti e il Fantabosco. Nessun pregiudizio, anche perché come ci insegna questo manuale la serie televisiva Fantaghirò aveva origini letterarie nobili (o quasi) al pari del sarchiapone reso celebre da Walter Chiari. E anche i calembour offrono il destro per l’ideazione di mostri originali e interessanti: un gigante bibliotecario con un occhio solo è un Enciclope, una statua semovente creata con l’oricalcol invece dell’oricalco diventa uno Sbronzo di Riace.

Abbondanza e varietà sono insomma i punti di forza di questo tomo, con punte di genialità come l’Orca l’Oca e la sua tana, cioè un tabellone per il gioco dell’oca! Poi magari certe voci possono non entusiasmare (a me il Burinoceronte è sembrato un po’ forzato) ma comunque anche i mostri meno convincenti presentano almeno uno spunto originale a ogni paragrafo.

Vengono inoltre introdotte alcune sottotrame, così come l’Atlante del Regno accennava al passato Arcaio (non arcaico: Arcaio) del Sinistro Stivale: l’esploratrice Agnese Pollo rispunterà in futuri supplementi? E il misterioso Gran Teatro sarà come sembra la miccia per una nuova campagna?

Come intuibile anche dall’indice ragionato compilato per Grado di Sfida, questo manuale è stato probabilmente pensato anche per essere fruito da chi, pur non conoscendo Brancalonia, gioca alla Quinta Edizione del «gioco-di-ruolo-più-famoso-del-mondo-che-se-lo-nomini-esplicitamente-vai-nelle-rogne». Infatti le campagne e i “lavoretti” di Brancalonia sono pensati per essere low-fantasy con personaggi che arrivano al massimo al 6° livello e qui ci sono degli avversari decisamente fuori scala. I manuali dei mostri, si sa, sono tra i supplementi che vendono di più e il Bestiario DOC può fornire un sacco di mostri, o anche solo spunti e ambientazioni, per chi volesse concedersi qualche partita dal tono più leggero o barocco.

Un altro indizio di questa legittima aspirazione a raggiungere un pubblico ancora più vasto di quello che Brancalonia già ha sono le note di conversione nel capitolo introduttivo. Mi immagino però il povero giocatore di Forgotten Realms che trova dei petecchioni nel tesoro o nelle tasche altrui e pensa che siano monete di rame (come qui erroneamente riportato) invece che ben più preziose monete di electrum come da manuale base. Eh, già: non mancano errorini e refusi, ma su ben 256 pagine è una cosa fisiologica. E anche se la mappa della Cittadella Ghiacciata del Serpegatto Glaciale ha alcuni numeri sballati rispetto alla legenda, si intuisce lo stesso a cosa fanno riferimento, dai.

Un volume consigliatissimo non foss’altro perché costa solo 6 euro in più (45 contro 39) rispetto agli altri manuali nuovi di Brancalonia che di pagine ne hanno un centinaio di meno.


4 commenti:

  1. Beh, Luca, devo confessare che a suo tempo la strega Varana del Fantabosco mi dava lo spunto per diversi "lavoretti"...
    Ma se un gigante bibliotecario con un occhio solo (immagino per aver lasciato l'altro sulle schede compilate) è un Enciclope, un bibliotecario con la sacca scrotale ipertrofica dopo 14 anni di lavoro per il Sanctum Imperium come lo definiresti?

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    1. bibliotescazzato?
      Faccio fatica a figurarmelo pensando che l'Enciclope ha dimensioni gigantesche. Quello che descrivi forse avrebbe dimensioni minori, potrebbe essere bassetto, ecco.
      Finita or ora la biadina.
      Il tuo commento è quanto mai provvidenziale perché così mi sono ricordato di mandarti quello che dovevo rigirarti via mail ancora a Lucca...

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    2. Risposta fulminea, grazie. Le dimensioni contano fino a un certo punto, non serve un grande pennello ma un pennello grande ecc.
      Su ciò che mi hai spedito: io adesso sono "di guardia" a mamma sicchè la leggerò stasera, ma ti prevengo che il mio entusiasmo iniziale si è molto sgonfiato, ho poche speranze che qualcosa possa realizzarsi in tempo utile... ma vedarém, come direbbe il Max nazionale.
      Già finita la biadina? Dommage...

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    3. Non ti perdi molto se non leggi la mia controproposta che avevo interpretato come qualcosa di parodistico.
      Tra genitori e amici la biadina scorre a fiumi.

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