venerdì 8 novembre 2024

Intervista ad Antoine Beauclair


Posso chiederti di presentare il tuo lavoro e il nuovo Metal Hurlant?

Sono Antoine Beauclair, sales manager degli Umanoidi Associati, o meglio dei nuovi Umanoidi Associati: nel 2021 siamo tornati a pubblicare la rivista Metal Hurlant. Questo è il cinquantesimo anniversario della rivista e siamo veramente orgogliosi di lavorare alla rivista che fu l’inizio della nostra passione e che ebbe tanta importanza per il fumetto mondiale. Per questo siamo qui a Lucca anche con una mostra presso il Palazzo Ducale. Come dicevo, dalla ripresa delle pubblicazioni sono passati tre anni e abbiamo accumulato al momento 14 uscite che si possono comprare qui in fiera. 12 sono regolari e due sono speciali: uno di questi è stato redatto Jean-Pierre Dionnet in persona, il direttore della prima versione di Metal Hurlant, presente qui a Lucca come uno degli ospiti d’onore.

L’altro numero speciale è dedicato ad Ah!Nana che potremmo definire un po’ la sorella minore di Metal Hurlant perché fu una delle prime riviste a fumetti realizzate interamente da sole donne. Fu una cosa molto punk, molto femminista, una cosa incredibile per l’epoca. Vista con gli occhi di oggi si può dire che anticipasse i tempi.

Pure troppo, visto che cadde sotto l’accetta della censura.

Certo, fu un vero peccato. Tutto viene spiegato nello speciale.

Oltre alla nuova rivista abbiamo anche cominciato a ristampare i fumetti di quella originale come una forma di rispetto verso i nostri padri fondatori. Si tratta di quattro numeri “vintage” che costituiscono una selezione tra il meglio di quello che hanno prodotto i vari autori negli anni ’70 e ’80.

Quindi Gal, Nicollet…

Sì, anche Moebius, Druillet, Caza… autori che oggi sono giustamente celebrati come delle divinità.

Ma non ci sono solo i loro fumetti: presentiamo anche articoli e interviste agli autori. Abbiamo intervistato ad esempio Druillet, Nicollet, Serge Clerc, Manouvre. Tutte interviste molto lunghe e approfondite.

I nuovi numeri contano 300 pagine e costano 20 euro. Sono tutti autori nuovi e storie inedite, quello che vogliamo fare è lavorare attorno a tematiche comuni, per esempio l’ultimo numero uscito è dedicato a Lovecraft.

Ah, come quello che uscì a suo tempo anche in Italia.

Sì: quello fu un numero molto bello ma posso dirti che anche questo nuovo che abbiamo confezionato è altrettanto bello, con tutte storie inedite. Comunque Lovecraft è solo un esempio, abbiamo fatto degli speciali sui mostri o su tematiche più ampie come il numero “happy future”.

Semplicemente, quello che chiediamo ai nostri collaboratori è di pensare a una storia che sia coerente con il tema e di svilupparla in linea con Metal Hurlant, quindi in pratica sono totalmente liberi. Ci sono ovviamente dei limiti, ma possono inserirci tutta la violenza che serve e tutta la loro visione personale.

Come puoi vedere dai sommari dei singoli numeri ci piace avere una grande diversità: gli autori sono sia uomini che donne, ci sono autori dalla Francia ma anche dall’estero (tra cui anche l’Italia). Un collaboratore può venire da qualsiasi parte del mondo purché abbia talento. Anche l’assenza di un curriculum corposo non è un ostacolo alla pubblicazione: abbiamo ospitato i lavori di persone che erano al loro esordio nel fumetto. Ma se hanno talento vanno bene e siamo molto orgogliosi di averli fatti esordire noi.

In effetti volevo chiederti se siete aperti a collaborazioni ma hai già risposto.

Assolutamente sì: se hai una certa esperienza nei fumetti, o anche solo se hai una storia valida puoi contattare i nostri editor e vedere se si può sviluppare un progetto, siamo totalmente aperti a lavorare con gente nuova del settore. Siamo ben felici di tenere a battesimo nuovi autori bravi.

La risposta del pubblico è stata buona?

Sì, le vendite sono decisamente buone. D’altra parte accanto agli appassionati di fumetti che leggevano Metal Hurlant all’epoca ci sono molti giovani che sono curiosi nei confronti di questa nuova versione di una testata mitica. Il nostro pubblico è composto da persone anche molto diverse tra di loro. Ci sono quelli che rimpiangono il vecchio Metal Hurlant che leggevano a suo tempo e non amano molto questa nuova versione (cosa legittima) ma ce ne sono tanti che pur se lo leggevano negli anni ’70 apprezzano anche questa nuova versione. E poi abbiamo attratto molti nuovi lettori, cosa di cui siamo veramente orgogliosi.

Ci credo, non è facile vendere fumetti di questi tempi!

Sì, ma è qualcosa che fa parte del nostro DNA, è anche un tributo che dovevamo ai nostri padri fondatori Moebius, Druillet, Dionnet, che tanto hanno fatto per la diffusione della fantascienza e del fumetto. Se riusciamo ad attirare dei nuovi lettori a questi mostri sacri è veramente perfect.

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