Volume biografico uscito in occasione delle Olimpiadi di Parigi. Gradimir Smudja lo ha cominciato a disegnare diversi anni fa, visto che (come ha dichiarato a CaseMate) la vita dell’uomo più veloce del mondo è stata raccontata dal fumettista più lento del mondo. E questa lentezza la si percepisce tutta, in tavole così meticolosamente curate da mozzare il fiato.
La vicenda viene trattata come se fosse una favola narrata da Sweno Essej, il gatto nero che farà da angelo custode al protagonista, che di aiuto ne ha davvero bisogno essendo nato in un Mississippi ferocemente razzista e arretrato. Ma Jesse Owens non deve vedersela solo con i problemi e le calamità che colpiscono tutti: sembra infatti attirare le antipatie, se non proprio un odio accesissimo, di una pletora di animali. Anche per scappare da anatre, alligatori, gufi e caproni svilupperà una velocità inumana nelle gambe.
La prima metà del fumetto si concentra sull’infanzia di Jesse Owens dedicando particolare attenzione alla condizione dei neri negli Stati del sud. Ma non c’è pietismo o condiscendenza in queste tavole che anzi, proprio grazie all’originale scelta del narratore, trasmettono un forte sense of wonder e talvolta strappano anche un sorriso, per quanto amaro.
La storia si sposta poi a Cleveland dove Owens avrà finalmente il colpo di fortuna che gli cambierà la vita: fraintendendo le intenzioni di un poliziotto, scappa a perdifiato per la città in un surreale inseguimento dimostrando le sue straordinarie doti di corridore. In realtà l’agente Larry Snyder non voleva arrestarlo: oltre che il poliziotto faceva anche il preparatore atletico e il suo invito ad allenarsi con lui cambierà la vita di Jesse rendendolo una star che primeggerà anche alle Olimpiadi di Monaco del 1932. Ma nonostante le sue doti e la sua fama, umiliazioni e discriminazioni continueranno a punteggiare la sua vita – anche se dopo quarant’anni da quelle fatidiche Olimpiadi otterrà finalmente la meritata onorificenza dal Presidente Ford.
È evidente quanto lavoro di ricerca abbia svolto Smudja, cosa che non gli ha impedito di infarcire gli eventi reali di situazioni magiche e di esagerare certe sequenze fino al parossismo. Questa commistione di cronaca e fantasia è però molto ben amalgamata e funzionale alla narrazione: la vita di Owens ci scorre davanti agli occhi accanto ad alcuni eventi salienti del ’900 e al contempo si ride di gusto e in alcuni punti ci si commuove.
Per quel che riguarda i disegni, le tavole sono una gioia per gli occhi. È una goduria perdersi in tutti i dettagli che Smudja ha generosamente sparso per le sue tavole coloratissime. Come i testi sono sospesi tra rigore documentaristico e invenzione, così i disegni alternano un grande realismo al caricaturale che riserva ad alcuni personaggi (come i dittatori europei) per ridicolizzarli, sempre con una grande espressività e un grande dinamismo in entrambi i registri. Chissà se i tre commentatori sportivi che fanno un po’ da coro greco sono realmente esistiti o sono un’invenzione dell’autore.
Il volume consta di 128 pagine ed è un cartonato di grande formato stampato su carta patinata, caratteristiche purtroppo non più così diffuse anche laddove sarebbero indispensabili. Tutto questo per 24 euro.
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