sabato 23 novembre 2024

A Vicious Circle 3

Ed eccoci arrivati al gran finale. Se mi sono avvicinato a questo fumetto è stato per i disegni spettacolari di Lee Bermejo, e non sono stato deluso. Ma dopo il colpo di scena con cui si è concluso lo scorso episodio devo dire che anche i testi si sono rivelati all’altezza. E lo sarebbero stati sino alla fine se Mattson Tomlin non avesse optato per una chiusura prevedibile e forse con un retrogusto moralista, per meglio dire nichilista.

Gli eterni rivali si sono ricongiunti nella preistoria e Ferris si rivela ben più amichevole del previsto. Giunti in un’altra linea temporale (Shawn proprio non ce la fa a non ammazzarlo) arrivano le spiegazioni sulla loro peculiare condizione e sul senso della missione originale. Per evitare la deriva che prenderà il mondo all’epoca di Ferris (omaggio grafico a Richard Corben?) si mettono di buona lena a viaggiare nel tempo per ammazzare chiunque possa essere all’origine delle tendenze autodistruttive dell’umanità, cambiando la Storia a ogni esecuzione. Ma arrivato alla New Orleans alternativa Shawn cede alla voglia di (ri)allacciare i rapporti con quella che sarebbe diventata sua moglie. Nuovi ammazzamenti, nuovi viaggi nel tempo e il titolo della serie viene giustificato.

Anche se l’uso del computer è stato massiccio ed evidente, A Vicious Circle rimane comunque una prova grafica spettacolare. E anche i testi non sono male.

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