A rileggere le recensioni degli ultimi volumi (dopo almeno un anno tra uno e l’altro chi se li ricorda più?) mi sembra che la Nuova Stagione di Michel Vaillant sia in costante crescita. Questo albo non smentisce il trend e ancora una volta mi trovo a ripetere che è uno dei migliori della saga. Pur essendo una storia corale la scena viene rubata ai veri protagonisti dalla killer assoldata dai suprematisti bianchi per uccidere Steve Warson. In occasione della 24 Ore di Le Mans dovrà piazzargli una pallottola in testa, ma non tutto andrà come programmato.
Tra abbondanti scorci della regione in cui si svolge la gara e le obbligatorie sequenze delle corse automobilistiche Denis Lapière imbastisce un thriller coinvolgente e pienamente calato nella contemporaneità (certo, leggerlo dopo le elezioni statunitensi fa uno strano effetto!). Ovviamente il colpo di scena dello scorso numero, in cui i Vaillant finivano in prigione, è stato ancora una volta una boutade che qui viene risolta in poche vignette. Quindi, anche se non manca una forte continuity (Bob Cramer, la malattia di Françoise…), è inutile lamentarsi degli occasionali cliffhanger: tanto non avranno alcuna incidenza sugli episodi successivi e i singoli volumi sono godibili a sé esattamente come questo.
A una prima sfogliata i disegni di Marc Bourgne e Benjamin Benéteau possono sembrare scarni. In realtà nella loro sintetica eleganza dicono tutto quello che devono dire, facendo muovere e recitare i personaggi alla perfezione. Non a caso alcune sequenze sono mute e funzionano alla grande, immagino che i disegnatori abbiano fatto prove su prove per trovare le espressioni e le posture migliori oppure abbiano sottoposto amici e conoscenti a sessioni fotografiche per catturare i movimenti giusti.
Claude Hauwaert ha curato l’«impaginazione delle tavole», Bruno Tatti i colori con il supporto di Thomas Levadoux alle «tinte piatte».
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