lunedì 11 novembre 2024

Atlante del Regno

Annunciato sin dal Manuale d’Ambientazione uscito nel 2021, questo Atlante del Regno ricorda i vecchi Gazetteer del Mondo Conosciuto, cioè non è un “semplice” atlante geografico ma introduce nuove regole, nuovi mostri e nuovi personaggi, con generosità addirittura eccessiva: le nuove razze sono ben sei. Tra le altre, ci sono pure i Gobbi del Falcamonte/Piemonte che io pensavo fossero solo una presa in giro dei tifosi juventini. Una cosa non esclude l’altra, in effetti.

Molto azzeccate le due nuove sottoclassi (una seconda per il Druido latita ancora ma non dispero): sentivo la mancanza di un secondo tipo di Mago caratteristico dell’ambientazione, e questo si basa su un’idea molto azzeccata e divertente. Il nuovo tipo di Barbaro, poi, è sicuramente più caratteristico e personalizzato degli altri due già introdotti.

Seguono poi sei nuovi Tratti a beneficio delle nuove razze e, udite udite, persino due nuove classi. Il Cuocomante è molto interessante e la mia perplessità iniziale sul perché non ne avessero fatto un tipo di Mago si infrange sulla constatazione che è in realtà una specie di cultista, come d’altra parte si intuiva da cenni sparsi in altri manuali. Invece la perplessità sull’introduzione del Fomentatore di Zotici è rimasta, non tanto per la descrizione e la personalità (perfette per Brancalonia) quanto perché mi sembra che sia stato pensato per sfruttare gli aspetti strategici della Quinta Edizione del “gioco-di-ruolo-più-famoso-al-mondo-che-non-deve-mai-essere-nominato”. Seguono poi nuovi incantesimi, un sistema casuale di creazione (solo “estetica”) dei png e, per quelli che sono interessati, delle Mosse di Rissa avanzate.

Da pagina 49 (su 184) comincia l’Atlante vero e proprio con le descrizioni di città, isole, edifici, monumenti e quant’altro. E qui gli autori si sono scatenati in totale libertà a inventarsi le trovate più varie e a descriverle nel formato che più aggradava loro, con sempre bene in mente lo stile di Brancalonia che prevede citazioni a raffica e arguti giochi di parole. A proposito di autori, come spesso capita sono troppi per essere citati tutti, visto che vengono riportati anche coloro che hanno genericamente fornito contributi, idee e apporti; la Direzione Editoriale è comunque opera di Samuel Marolla mentre Simone Laudiero viene citato come Autore Principale e anche come responsabile di Direzione Creativa, Design e Sviluppo.

Massima libertà, dicevo: infatti accanto ad alcuni canonici “depliant turistici” con tanto di mappe pronte all’uso ci sono delle voci che nei fatti sono già delle avventure giocabili, mentre il Palo di Iena costituisce in sostanza un gioco nel gioco. Ce n’è per tutti i gusti, e oltre a stabilire una certa continuity con altri prodotti (ad esempio riprendendo un’avventura dall’Almanacco del Menagramo) alcuni di questi ambienti sono anche collegati tra di loro e formano delle trame o un affresco comune, ad esempio la cerca dei pezzi dell’armatura di Fregarico II o la possibilità di riunire le Stregacce Tricolori delle regioni del sud per bloccare una minaccia sull’Isola di Fischia. Inoltre viene svelato qualcosa sull’antichità Arcaia del Sinistro Stivale che precedette quella Plutonica.

Ho provato a trovare dei difetti nell’Atlante del Regno ma non ci sono riuscito. Sfogliando gli altri manuali usciti a Lucca ho avuto l’impressione che ci sia la volontà di scostarsi dal materiale di partenza per fare di Brancalonia un’ambientazione generica per l’innominabile “gioco-di-ruolo-più-famoso-al-mondo-che-mai-va-citato-per-esteso”, ma nell’Atlante questo aspetto è meno evidente e forse me lo sono solo immaginato io. E poi, anche se fosse?

Non credo poi che sia un errore il fatto che i vari Alimentali e le altre creature che possono essere evocate dai personaggi (vedi lo Djinnarino, se si entra in possesso dell’oggetto giusto) rechino un antiestetico trattino laddove dovrebbe esserci il valore di Sfida: essendo alleati dei personaggi non devono essere di logica combattuti da loro.

Per finire, la mia delusione iniziale nel non vedere trattate le Contrade Dimenticate non ha in realtà ragion d’essere perché uno dei “luoghi” è proprio un’emanazione di quei postacci.

Insomma, l’acquisto dell’Atlante del Regno è consigliatissimo tanto più che per sua stessa natura fornisce del materiale riutilizzabile in altre ambientazioni se non addirittura per altri giochi di ruolo.

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